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Supportiamo l'arte locale
La collaborazione tra Sina Astor e la Casa D'arte Tambuca di Viareggio nasce dall’idea di voler rendere l’albergo uno spazio aperto che celebra l’arte e le tradizioni. Qui l'artista locale Elisa Tamburrini, in arte Pelle D'Oca, ha realizzato una bellissima opera site-specific in quanto pensata e realizzata per essere inserita proprio in questo ambiente.
Il murales, dal titolo “La leggenda della nascita del Monte Procinto”, è ispirato ad una storia di folklore che affonda letteralmente le proprie radici nelle Alpi Apuane che si ergono alle spalle dell’hotel, incorniciando la Versilia.
La storia del murales narra di un tempo in cui le coste della Versilia erano spesso attaccate dalle navi turche che abbandonavano le zone solo dopo averle saccheggiate. Per sottrarsi a questo epilogo un pescatore prese i suoi piccoli figli e fuggì verso le Alpi Apuane: dopo una giornata d’estenuante cammino i bambini, esausti, chiesero al padre di fermarsi e il vecchio trovò uno spiazzo sotto un gran castagno dove tutta la famiglia si fermò per passare la notte. Ma una tempesta improvvisa si scatenò provocando un fulmine che impietosamente si abbatté sull’albero e lo incenerì insieme alla famiglia del pescatore. Alla vista di questa tragedia il dio Pennino (protettore dai pericoli della montagna) si commosse a tal punto che decise di pietrificare la famigliola affinché potesse rivivere nella memoria dei posteri. Il Monte Procinto (meta ambita da escursionisti che dista meno di 30 km dal Sina Astor) rappresenta quindi il vecchio pescatore, mentre le più modeste guglie vicine rappresentano i suoi bambini che, ancor oggi, sono chiamate “i Bimbi del Procinto”.
Il murales rappresenta il ritorno del pescatore, sottoforma di Monte Procinto, e dei suoi bambini verso il mare da cui proveniva. Oltre a raffigurare questa storia il murales offre numerosi richiami marini: per impreziosire il legame col territorio l’artista si è avvalsa di alcuni materiali di recupero raccolti dai pescatori di Viareggio che donano all’opera un’inaspettata tridimensionalità.